Progetto Centro Storico 3D


Il progetto nasce da un’ idea di qualche anno fa e prende il via da una iniziativa del tutto personale, quasi un esercizio sperimentale, sulla base di una serie di mie esperienze lavorative nel settore della progettazione 3D per l’architettura e il design.
Si tratta in pratica della ricostruzione tridimensionale al computer del Castello di Crotone e di alcune facciate di antiche chiese del centro storico.

Già nelle prime fasi del lavoro è risultata evidente l’enorme potenzialità di un progetto del genere, non solo per la mia città ma per qualunque agglomerato di architettura storica presente sul nostro territorio.

L’idea di base è la realizzazione di un percorso virtuale interattivo a partire da una planimetria, più o meno elaborata, del centro storico. 
I modelli digitali degli edifici presi in considerazione (castello, palazzi nobiliari, chiese) vengono ricostruiti in 3D uno per uno in ogni dettaglio, attraverso misurazioni dirette e rilievi fotografici, e poi “assemblati” nei rispettivi spazi sulla planimetria.

A questo punto avremo a disposizione un articolato plastico virtuale da esplorare a piacimento su di uno schermo multimediale (predisposto ad esempio in punti specifici della città), piuttosto che sul proprio smartphone o tablet,  oppure direttamente via internet (quindi da ogni parte del mondo) attraverso un sito web dedicato.

E’ facile intuire che un ambiente digitale così ricostruito è senza dubbio un prezioso strumento per la valorizzazione del centro storico (e della città nel suo insieme), sia nell’ambito culturale e storico-archeologico (è possibile ricreare, a partire dalla situazione attuale, l’ambiente nelle varie epoche, ricostruendo virtualmente anche edifici, o parti di edifici, non più esistenti), sia nel settore turistico (realizzazione di percorsi didattici e mappe interattive, per “visitaregli edifici e poterne conoscerne la storia, le caratteristiche architettoniche, i particolari e le curiosità).

Ma anche nell’ambito urbanistico e architettonico non mancano le potenzialità di utilizzo di un plastico virtuale del genere: è possibile infatti poter valutare a colpo d’occhio l’impatto visivo e ambientale di eventuali interventi, avendo uno sguardo d’insieme da ogni angolazione, oppure estrapolare un singolo edificio da restaurare o ristrutturare e studiarlo da ogni punto di vista.
A questo proposito, va messo in evidenza che i modelli digitali riportano le misure e le quote reali (in pratica si tratta di modelli in scala 1:1) con un grado di dettaglio che può spingersi fino al particolare più piccolo.
Ogni modello potrà essere georeferenziato e assimilabile alle cartografie GIS.

Per quanto riguarda invece l’aspetto visivo, si potranno avere diverse rese superficiali (rendering), dallo stile più semplice ed essenziale a quello più elaborato e realistico (con mappatura fotografica dei materiali).

Molto interessante risulta poi la possibilità di creare vere e proprie esplorazioni virtuali interattive (virtual tour fotografici a 360°) all’interno di ogni edificio, spostandosi nei vari ambienti e soffermandosi su dettagli e particolari significativi (arredi, oggetti d’arte, reperti storici, dipinti, ecc.) per approfondirne la conoscenza attraverso specifiche schede attivabili cliccando sul dettaglio che interessa.          

Parlando del target potenzialmente interessato al progetto, al primo posto ci sono senz’altro le amministrazioni comunali, almeno quelle con capacità e volontà di investire nel turismo culturale, ben disposte nella rivalutazione e valorizzazione del patrimonio architettonico e artistico del proprio centro storico.
Dove però non dovesse intervenire l’amministrazione pubblica locale, il progetto potrebbe certamente essere sponsorizzato anche da associazioni e fondazioni culturali del luogo (impegnate in attività di studi e ricerche), da imprese interessate a fare cultura (che avrebbero così anche un ritorno non indifferente in termini di immagine) oppure anche da associazioni di semplici privati con attività commerciali, convinti dell’importanza di una simile iniziativa per attirare turisti nel proprio comune. 

Naturalmente il progetto si può senz’altro applicare anche alle numerose aree archeologiche presenti sul nostro territorio, soprattutto a quelle minori e quasi sconosciute al grande pubblico, e in questo caso l’idea potrebbe essere presa in considerazione da soprintendenti e direttori di musei e parchi archeologici.

Allo stesso modo si potrebbe prevedere la ricostruzione digitale di un singolo edificio ricco di storia, di opere d’arte e reperti di valore, per trasformarlo in un vero e proprio museo virtuale sempre aperto e alla portata di tutti, studiosi, appassionati o semplici visitatori incuriositi. 

Il progetto, come si può facilmente intuire, richiede molto impegno, essendo necessaria una programmazione articolata in più fasi e la collaborazione di figure specializzate.
Questo però non implica necessariamente costi di realizzazione molto alti.
Infatti, la metodologia di lavoro da me adottata e l’uso di strumentazioni relativamente semplici (ma altamente efficienti) e di programmi open-source, rende possibile realizzare elaborati di alto livello a costi contenuti e facilmente accessibili.
Naturalmente tutto dipende da quello che si vuole ottenere, tenendo conto che si può partire da una soluzione base, che di per sé potrebbe già essere sufficiente, e periodicamente aggiornarla e completarla con soluzioni più elaborate.  

Al di là dei costi, credo sia comunque innegabile che iniziative del genere possano dare un grande contributo alla conoscenza, al recupero e alla salvaguardia dei nostri Beni Culturali, di cui tanto si sta parlando in questo periodo ma per i quali ancora poco si sta facendo.
La possibilità di digitalizzare una costruzione storica e trasformarla in un ambiente virtuale, ci darà la possibilità di poterla studiare e visitare come mai prima d’ora,  utilizzarla per un nuovo modo di fare turismo e, soprattutto, conservarla intatta per sempre, almeno virtualmente, anche quando magari un giorno quel pezzo della nostra cultura e della nostra storia, per le cause più varie, potrebbe purtroppo non esistere più…

Vincenzo Spagnolo 


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